Le Decisioni del G7: Escalation Verso un Conflitto Diretto?

Al G7 si decreta l’Escalation verso un conflitto diretto USA-Russia

Negli ultimi giorni le notizie sono dominate dal timore crescente che i conflitti in Ucraina ed in Palestina si trasformino nella terza guerra mondiale: una prospettiva estremamente preoccupante.

Nel recente vertice G7 il presidente USA Joe Biden è apparso stanco e disorientato, suscitando preoccupazioni tra l’opinione pubblica e in particolare tra gli statunitensi, poiché un presidente dovrebbe essere in grado di sostenere il proprio ruolo con forza e chiarezza.

Durante il vertice è emerso che gli Stati europei stanno affrontando significative difficoltà economiche nel sostenere l’obbedienza all’Alleanza Atlantica. Il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha dichiarato che l’Italia non può finanziare la guerra in Ucraina con i 40 miliardi richiesti dalla NATO, poiché ciò supererebbe il limite del 2% del PIL imposto dal Patto di Stabilità europeo. 

Crosetto ha sottolineato che tali fondi dovrebbero essere sottratti ad altri settori cruciali come la sanità pubblica.

La situazione in Ungheria

Il presidente ungherese Orban si è svincolato dal conflitto diretto contro la Russia ed in cambio ha accettato di non ostacolare le decisioni degli altri paesi europei all’interno della NATO, consentendo così agli altri membri di continuare a sostenere l’Ucraina.

Le imminenti elezioni in Moldavia

Gli Stati Uniti hanno dichiarato il pieno controllo sulle elezioni in Moldavia, sostenendo la presidente Maia Sandu contro le presunte interferenze russe.

Questa dichiarazione indica che qualsiasi candidato diverso da Sandu sarà considerato un agente del Cremlino, mettendo in luce l’intenzione degli USA di mantenere un leader pro-occidentale in Moldavia, un punto strategico in caso di conflitto con la Russia.

La presidente Maia Sandu ha espresso preoccupazioni per le presunte attività del Cremlino mirate a destabilizzare le istituzioni democratiche moldave. 

Gli USA hanno dichiarato pieno sostegno a Sandu, affermando che qualsiasi altro candidato sarebbe considerato un agente del Cremlino e che una sua vittoria sarebbe il risultato di frodi e disinformazione. 

Questa situazione evidenzia l’importanza strategica della Moldavia in caso di un conflitto tra la NATO e la Russia, poiché il controllo del paese è considerato vitale per le operazioni militari occidentali. 

Il Dipartimento di Stato USA ha espresso la volontà di proteggere Sandu da eventuali interferenze, dimostrando l’intenzione degli Stati Uniti di mantenere un governo pro-occidentale nella regione.

La Moldavia, insieme a Romania e Polonia, sono strategiche in un potenziale conflitto mondiale. Il sostegno a Sandu riflette la strategia anglosassone di assicurarsi che i leader degli Stati chiave siano allineati con le politiche occidentali contro la Russia.

Questo contesto di tensione sottolinea la delicatezza della situazione in Europa orientale e il ruolo cruciale della Moldavia nelle dinamiche geopolitiche attuali.

Il G7 e la NATO

La NATO sembra determinata a entrare in un conflitto diretto con la Russia, camuffandolo da supporto “indiretto” a Kiev.

Biden ha approvato l’uso di armi occidentali per attacchi all’interno della Russia con il consenso degli stati europei.

Questa escalation potrebbe influenzare anche le elezioni USA perché Donald Trump ha promesso di fermare la guerra, se rieletto, creando incertezza sugli equilibri futuri.

Le riunioni dei G7 si sono sempre più trasformate negli anni in consigli di guerra NATO a difesa degli interessi anglo-statunitensi.

15/06/2024
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