È un documento straordinario quello del procuratore generale di Roma, Luigi Ciampoli, che rimette in discussione più di trent’anni di storia giudiziaria sul caso Moro.
A partire dall’aspetto più inquietante: il ruolo del consulente inviato dal Dipartimento di Stato Usa per affiancare le autorità italiane nella gestione del sequestro, Steve Pieczenik. Contro cui ora il pg di Roma chiede di procedere per “concorso nell’omicidio di Aldo Moro, commesso in Roma il 9 maggio 1978” per aver contribuito a far apparire la morte dell’ostaggio come “lo sbocco necessario e ineludibile, per le Br, dell’operazione militare attuata in via Fani”.
Pieczenik, allora stretto collaboratore del segretario di Stato Usa Henry Kissinger, si era già assunto questa responsabilità in un’intervista a Panorama nel 1994 e nel libro-intervista del giornalista Emmanuel Amara pubblicato in Francia nel 2006, “Nous avons tué Aldo Moro.”
Wired: Omicidio Moro, la procura di Roma riscrive tutta la storia e i mandanti