Il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), ratificato dall’Italia nel 1975, vieta l’installazione di armi nucleari nel territorio italiano e vieta agli Stati nucleari di dispiegare armi al di fuori dei loro confini. Assassinando Aldo Moro, ostacolo alla presenza di armi nucleari in Italia, già nel 1981 arriva il benestare del governo italiano agli euro-missili. Sigonella, Niscemi, Ghedi e Aviano sono di fatto le rampe di lancio delle armi strategiche della NATO presenti in Italia.
Il concetto strategico della NATO del 2010 ha ribadito la sua natura di alleanza nucleare. Cinque paesi dell’Alleanza, tra cui l’Italia, ospitano ancora armi nucleari tattiche statunitensi, come la bomba B-61 e le più recenti B-61-12.
L’Italia, in particolare, accoglie queste armi tramite basi militari statunitensi. La Corte internazionale di giustizia ha riconosciuto che le armi nucleari costituiscono una minaccia illegale, e la loro presenza in Italia è considerata un rischio per la salute pubblica. Il Ministero della Difesa italiano ha sottolineato la necessità di mantenere la riservatezza sui dettagli dell’armamento nucleare, poiché la deterrenza nucleare è considerata un impegno collettivo della NATO.
La Via di Uscita ITALIA: PRIMO OBIETTIVO DI GUERRA NUCLEARE IN EUROPA!