L’espressione “un paese di cicale” è stata utilizzata da molti nel corso degli anni per descrivere l’Italia, in particolare per evidenziare un certo comportamento percepito come irresponsabile o imprudente nella gestione delle risorse economiche e nella pianificazione a lungo termine.
Uno degli utilizzi più noti di questa espressione è attribuito a Tommaso Padoa-Schioppa, ex ministro dell’Economia e delle Finanze italiano e uno dei fondatori dell’euro. Padoa-Schioppa ha utilizzato questa metafora per descrivere l’Italia in un articolo pubblicato sul quotidiano Il Sole 24 Ore nel 2003. Con questa espressione, egli intendeva sottolineare come il paese fosse caratterizzato da una tendenza a spendere senza pensare al futuro, in contrapposizione a un paese di “formiche”, che risparmia e pianifica.
Gli Italiani: Un Popolo di Risparmiatori
Nonostante le numerose dicerie internazionali, dove l’Italia viene spesso etichettata come un “paese di cicale” o “il paese della liretta”, i dati dimostrano una realtà ben diversa. Seppur stereotipi e semplificazioni continuino a dipingere gli italiani come spendaccioni che vivono al di sopra delle proprie possibilità, l’analisi economica rivela un quadro opposto. Gli italiani si sono sempre distinti per una cultura del risparmio radicata e prudente, che li ha portati ad affrontare con responsabilità anche le fasi più difficili.
Il tasso di risparmio delle famiglie italiane, pur ridotto rispetto agli anni ’70, rimane significativo e rappresenta un pilastro della stabilità economica del Paese. Inoltre, la bilancia commerciale italiana, in attivo dal 2012, contraddice l’idea che l’Italia viva al di sopra delle proprie possibilità: al contrario, il Paese produce ed esporta più di quanto consuma. Questo dimostra una gestione oculata delle risorse, lontana dall’immagine di un’economia debole e sprecona.
Inoltre I dati mostrano che l’Italia ha avuto periodi di forte disciplina fiscale, ed è stata spesso in avanzo primario positivo (differenza tra le entrate e le uscite di un bilancio pubblico, escludendo i pagamenti per gli interessi sul debito pubblico), dimostrando nei fatti un paese virtuoso
Anche il debito privato in Italia è relativamente basso rispetto ad altri Paesi, a testimonianza della prudenza con cui le famiglie gestiscono le loro finanze. Nonostante la pressione del debito pubblico, alimentata da scelte di politica economica passate, l’Italia ha mantenuto un surplus primario per quasi tre decenni, dimostrando una disciplina fiscale che pochi altri Paesi europei possono vantare. Gli italiani, quindi, non sono mai stati cicale, ma piuttosto formiche laboriose e responsabili, capaci di gestire le proprie risorse con saggezza e lungimiranza.
Analizzando i grafici qui riportati, possiamo trarre delle considerazioni che confermano questa tendenza.
Prudenza e salvaguardia dell’economia familiare
Commento: Si può osservare un trend discendente, passando da un tasso di risparmio vicino al 30% negli anni ’70, fino a stabilizzarsi intorno al 10% negli ultimi anni. Nonostante la significativa riduzione nel tasso di risparmio nel corso dei decenni, il dato resta comunque significativo. Anche nei periodi più difficili, come la crisi economica globale del 2008, gli italiani hanno mantenuto una propensione al risparmio. Questo dimostra una cultura economica orientata alla prudenza e alla salvaguardia delle risorse economiche familiari.
Sicurezza economica e crescita demografica
Commento: L’indice di correlazione è 0,4324, indicando una correlazione positiva moderata. Questo dato è interessante poiché suggerisce che una maggiore propensione al risparmio è associata a un tasso di fertilità leggermente più alto. Questo potrebbe essere interpretato come un segnale di stabilità economica: le famiglie che risparmiano di più potrebbero sentirsi più sicure nell’avere figli, evidenziando un legame tra sicurezza economica e crescita demografica.
Equilibrio tra debito e reddito
Commento: Si nota un aumento costante fino al 2012, seguito da una stabilizzazione intorno al 40%. Il livello di debito delle famiglie italiane, seppur aumentato negli ultimi decenni, rimane relativamente controllato rispetto ad altri paesi occidentali. Questo ulteriore dato sottolinea la prudenza economica delle famiglie italiane, che tendono a non sovraindebitarsi e a mantenere un equilibrio tra debito e reddito.
Il successo del modello Italia
Dopo la crisi del 1929, gli economisti americani e internazionali hanno osservato con grande interesse il caso italiano, cercando di capire come il paese fosse riuscito a evitare gli effetti più devastanti della Grande Depressione. L’Italia, sotto il regime fascista di Mussolini, adottò una serie di politiche economiche e sociali che hanno suscitato ammirazione tra gli economisti sino a creare una commissione negli Usa per capire il successo del modello Italia
Conclusione
Gli italiani, nonostante le pressioni economiche e le crisi finanziarie internazionali, dimostrano una notevole capacità di risparmio dimostrando, con i numeri alla mano, una gestione prudente delle finanze familiari.
“Per cui la quale, non siamo noi le cicale!”.
Questo atteggiamento, radicato nella cultura e nelle abitudini economiche del Paese, rappresenta un’importante risorsa per la stabilità economica nazionale e un punto di forza da valorizzare nelle discussioni internazionali.