Mackinder e la teoria geopolitica dell'Heartland

Mackinder e la teoria dell’Heartland

Sir Halford Mackinder (1861-1947) è considerato uno dei fondatori della geopolitica moderna. Il suo lavoro pionieristico ha avuto un impatto significativo sulla comprensione delle relazioni internazionali, in particolare attraverso il concetto di Heartland Theory, o Teoria del Cuore della Terra. Mackinder formulò questa teoria per spiegare come il controllo della regione centrale dell’Eurasia potesse offrire una posizione strategica dominante nel contesto globale. Secondo lui, chi domina questa regione può potenzialmente controllare l’intero mondo.

Il primo testo fondamentale di Mackinder, Il perno geografico della storia (1904), introduce l’idea che l’Eurasia centrale, che chiamava “heartland” (Cuore della Terra), fosse storicamente il centro delle principali invasioni e conflitti. Secondo Mackinder, la storia europea era subordinata a quella asiatica, con la Russia rappresentata come la principale minaccia geopolitica per il Regno Unito, poiché occupava una posizione centrale strategicamente vulnerabile alle potenze marittime.

Nel suo secondo lavoro importante, Ideali democratici e realtà (1919), Mackinder rifletteva sulla situazione globale dopo la Prima Guerra Mondiale, avvertendo che l’ideale democratico non doveva offuscare le realtà geografiche e strategiche. Qui, introduce la sua famosa formula:
“Chi domina l’Europa orientale comanda il Cuore della Terra; chi domina il Cuore della Terra comanda l’Isola-Mondo (Eurasia e Africa); chi domina l’Isola-Mondo comanda il mondo.”
Mackinder sosteneva che la regione dell’Heartland fosse la chiave per il potere globale, e che il suo controllo permettesse di sfruttare le risorse dell’intera Isola-Mondo (cioè il continente eurasiatico e africano), garantendo quindi il dominio sul globo.

Nel suo terzo lavoro principale, Il mondo rotondo e la conquista della pace (1943), scritto durante la Seconda Guerra Mondiale, Mackinder adattava la sua teoria alla situazione geopolitica del tempo. In questo periodo, riconobbe l’importanza strategica del Nord Atlantico (che chiamò Midland Ocean) come area cruciale per la stabilità globale. Nonostante il continuo riconoscimento del ruolo strategico dell’Heartland, Mackinder sottolineava l’importanza di un equilibrio tra potenze marittime e terrestri, sostenendo che solo una cooperazione tra Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Unione Sovietica avrebbe potuto garantire una pace duratura.

Sintesi del pensiero di Mackinder

  1. Heartland Theory: Il centro dell’Eurasia, definito come “Cuore della Terra”, rappresentava il perno geopolitico del mondo. Il controllo di questa regione avrebbe potuto fornire un vantaggio strategico globale.
  2. Geopolitica delle alleanze: Mackinder temeva che l’alleanza tra potenze terrestri come la Russia e la Germania potesse sfidare il dominio britannico e marittimo, portando a una riorganizzazione degli equilibri globali.
  3. Equilibrio tra potenze terrestri e marittime: Sebbene Mackinder sia noto per essere associato al potere terrestre, il suo pensiero si è evoluto per includere un concetto più ampio di equilibrio tra potenze marittime e terrestri, riconoscendo l’importanza delle regioni marginali dell’Eurasia accessibili via mare.
  4. Il ruolo dell’Atlantico nel dopoguerra: Durante la Seconda Guerra Mondiale, Mackinder sottolineò l’importanza strategica dell’Oceano Atlantico settentrionale, considerando la cooperazione tra le potenze atlantiche come essenziale per prevenire future guerre.

Alla luce delle evoluzioni geopolitiche recenti, tra cui la crescente influenza del gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), la teoria di Mackinder può essere sia considerata attuale che, sotto alcuni aspetti, limitata. Vediamo le due prospettive.

Attualità del pensiero di Mackinder

  1. Centralità dell’Eurasia: La competizione geopolitica tra grandi potenze come Stati Uniti, Russia, Cina e l’Unione Europea dimostra ancora l’importanza strategica dell’Eurasia. La Cina, in particolare con la sua “Nuova Via della Seta” (Belt and Road Initiative), sta cercando di aumentare il controllo sulle rotte commerciali e le infrastrutture chiave dell’Asia centrale e dell’Eurasia, proprio come Mackinder aveva previsto.
  2. La Russia come potenza “Heartland”: Anche oggi, la Russia occupa una posizione centrale nella politica globale e rappresenta una potenza significativa nel cuore dell’Eurasia. Il conflitto in Ucraina e l’espansione della NATO verso Est sono questioni direttamente legate al controllo dell’Heartland, mantenendo in vita i principi mackinderiani. La Russia, infatti, continua a giocare un ruolo cruciale nella stabilità e nel controllo dell’area eurasiatica.
  3. BRICS e multipolarità: Il consolidarsi dei BRICS può essere visto come una sfida diretta alle teorie dell’egemonia unipolare che hanno caratterizzato il mondo post-Guerra Fredda. L’alleanza dei BRICS, in particolare con la presenza di Russia, Cina e India (tre grandi potenze eurasiatiche), conferma la centralità geopolitica di questa regione.

Superamento del pensiero di Mackinder

  1. Globalizzazione e tecnologia: L’evoluzione della globalizzazione, con lo sviluppo del commercio marittimo e la crescente importanza delle vie digitali e delle nuove tecnologie, ha reso meno rilevante il controllo fisico del “Heartland” rispetto a quello che Mackinder sosteneva. Le potenze dominanti oggi non si concentrano solo sul controllo di territori geografici, ma anche su infrastrutture tecnologiche globali (internet, risorse digitali, supply chains globali).
  2. Nuovi centri di potere: Il mondo odierno è molto più multipolare di quanto Mackinder avesse previsto. Potenze emergenti come il Brasile e il Sudafrica (membri dei BRICS) e altre regioni, come il Sud-Est asiatico, l’Africa e l’America Latina, non rientrano nella sua visione dell’Eurasia come centro del potere globale. La crescente importanza dell’Indo-Pacifico, per esempio, è una dinamica che Mackinder non avrebbe potuto prevedere.
  3. Trasformazione energetica e risorse naturali: La teoria di Mackinder si basava sul controllo delle risorse terrestri e agricole. Oggi, il controllo delle risorse energetiche, tecnologiche (es. semiconduttori) e dei dati ha modificato drasticamente il panorama geopolitico. Gli equilibri di potere non sono più definiti solo dal controllo territoriale ma anche dalla capacità di dominare settori chiave dell’economia globale.
  4. La lotta delle vecchie élite contro i nuovi poteri emergenti: quando sta arrivando la luce, il buio lotta per sopravvivere. Questo sta accadendo nel nostro mondo, dove i vecchi potentati non vogliono cedere al nuovo che inevitabilmente avanza. Questo comporta un momento di criticità per la storia di questo secolo, in cui chi non sa rinunciare al potere, vecchio di secoli, sta pensando di portarci in una guerra che noi europei pensavamo finita, pur di non voler rinunciare a quel potere.

Conclusioni

Il pensiero di Mackinder rimane attuale in certi aspetti, soprattutto per quanto riguarda l’importanza strategica dell’Eurasia e le dinamiche di potere nella regione, come dimostrato dalle tensioni tra le potenze. Le forze che spingono verso la separazione tra l’Europa e la Russia hanno avuto un temporaneo successo, nonostante l’influenza dei BRICS. Tuttavia, il pensiero di Mackinder è anche limitato dalla sua visione esclusivamente territoriale e centrata sul controllo fisico della terra, trascurando le moderne trasformazioni economiche e tecnologiche che definiscono le nuove forme di potere geopolitico globale.

Il mondo odierno è più complesso e interconnesso rispetto a quanto Mackinder potesse prevedere. Sebbene alcune sue intuizioni siano ancora valide, il panorama geopolitico attuale richiede un’analisi più ampia che tenga conto di fattori come la tecnologia, la globalizzazione, l’energia e il controllo digitale.

 

 

 

 

13/10/2024
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