Meta privacy e intelligenza artificiale

Meta ha recentemente annunciato un cambiamento significativo nelle sue politiche sulla privacy, scatenando preoccupazioni e discussioni tra esperti e utenti. L’azienda ha deciso di utilizzare i dati degli utenti per addestrare la sua intelligenza artificiale, incluso il sistema Gemini di Google e ChatGPT di OpenAI. Questa decisione ha sollevato numerosi interrogativi sulla protezione dei dati e sul diritto alla privacy degli utenti.

Uno dei punti più critici riguarda il modo in cui Meta intende raccogliere e utilizzare questi dati. Invece di richiedere il consenso esplicito degli utenti (opt-in), Meta ha implementato un sistema di rinuncia (opt-out), costringendo gli utenti a compilare un modulo per opporsi all’utilizzo dei propri dati. Questo metodo è stato criticato da organizzazioni per la tutela della privacy, come noyb, che hanno presentato esposti in diversi paesi europei per bloccare queste pratiche prima della loro attuazione.

Meta ha affermato che gli utenti possono contestare l’uso dei propri dati attraverso un’apposita opzione nel loro sistema, denominata “Right to Object”. Tuttavia, anche completando questo form, alcuni dati potrebbero continuare a essere utilizzati, ad esempio, nei casi in cui l’utente appaia in immagini o menzioni fatte da altri sui servizi di Meta.

L’azienda giustifica questa raccolta di dati con il “legittimo interesse”, una base giuridica che, secondo molti esperti, è inappropriata per la vastità e la pervasività delle operazioni di raccolta dati delle aziende tech. Questo metodo consente a Meta di tracciare non solo i propri utenti, ma anche quelli che non sono iscritti alle sue piattaforme, se i loro dati sono stati pubblicati da terzi.

Trasparenza

L’approccio di Meta evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e protezione dei dati personali. Nonostante le opzioni di contestazione, la complessità delle tecnologie moderne rende difficile per gli utenti esercitare un controllo effettivo sui propri dati. Questa situazione sottolinea l’importanza di normative più rigide e di una maggiore consapevolezza da parte degli utenti riguardo ai propri diritti sulla privacy.

Cosa fare

Per opporti all’uso di Meta difendendo la tua privacy a vantaggio dell’intelligenza artificiale, segui questo collegamento

Fermati dal condividere ciò che non hai espressamente consentito!

Aderisci alla nota campagna
VUOI FERMARLI? FERMATI!

Fonti

Wired (con ulteriori informazioni su come opporsi anche singolarmente con le Intelligenze Artificiali citate)
Tom’s Hardware
noyb

#PaceUltimaChiamata #Meta #Privacy #IntelligenzaArtificiale #DatiPersonali #SicurezzaOnline

03/07/2024
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