Nel 1976, Henry Gadsden, presidente di un gruppo farmaceutico americano, dichiarò che la nuova frontiera del suo settore sarebbe stata “produrre farmaci per persone sane, perché questo ci permetterà di vendere a chiunque, così come si vendono chewing gum”. Questa affermazione, apparentemente paradossale, segna l’inizio di una delle pratiche più controverse e longeve dell’industria farmaceutica: il disease mongering.
Che cos’è il Disease Mongering?
Il disease mongering, o “fabbrica delle malattie”, è la pratica di creare o esagerare condizioni mediche per ampliare il mercato dei farmaci. Attraverso campagne di marketing mirate, si convince chi soffre di complicazioni naturali e fisiologiche che tali problemi non siano normali e che l’unico rimedio sia l’uso di un farmaco. Fenomeni naturali come ansia, iperattività, menopausa e invecchiamento sono stati patologizzati per creare una domanda di trattamenti farmacologici.
Come descritto da autorevoli fonti, il disease mongering è una pratica insidiosa e spesso invisibile, che richiede seri provvedimenti. Comporta il rischio di scelte terapeutiche inappropriate, malattie iatrogene e sprechi che minacciano la sostenibilità economica dei sistemi sanitari, sottraendo risorse utili alla cura di patologie più gravi e reali. A un livello più profondo, contribuisce a modificare la percezione della salute e della malattia, promuovendo la medicalizzazione della vita e focalizzando l’attenzione esclusivamente su soluzioni farmacologiche.
Creare un Bisogno
Praticato con il benestare del regolatore e influenzando il settore medico, il disease mongering si basa sul concetto di “generazione di domanda”. Invece di rispondere a esigenze reali, genera bisogni fittizi, con l’obiettivo di massimizzare i profitti delle aziende farmaceutiche.
Se nel settore tecnologico la generazione di domanda e l’obsolescenza programmata possono sembrare discutibili ma relativamente innocue, nel caso dei farmaci il problema è molto più grave. Quando i farmaci sono prodotti per situazioni non patologiche, immessi sul mercato nonostante l’evidenza di rischi o rilasciati senza la necessaria trasparenza dei dati di test, le conseguenze possono essere dannose per la salute pubblica.
Distorsioni nel Settore Farmaceutico
Il settore farmaceutico, protagonista di fondamentali avanzamenti per il benessere dell’umanità, è condizionato da significative distorsioni. L’intervento del Policy Maker “ente di controllo americano” è fondamentale per risolvere il conflitto di interessi che influenza l’operato degli enti regolatori. Negli Stati Uniti, i contributi dei soggetti regolati dalla FDA rappresentano circa il 50% del bilancio dell’agenzia, mentre in Europa tali contributi ammontano all’86% del bilancio di EMA.
Inoltre, è necessario affrontare pratiche come l’Evergreening (l’estensione ad libitum della durata dei brevetti) e il pay-for-delay (le Big Pharma pagano aziende più piccole per posticipare l’entrata in commercio di farmaci generici). Queste pratiche influenzano i prezzi al consumatore e i bilanci delle case farmaceutiche, con effetti opposti sui profitti delle aziende e sulla salute pubblica.
Un po’ di dati sul fenomeno
I dati del grafico che ho mostrato sono stati generati a scopo illustrativo e non provengono da fonti reali. Sono stati creati per rappresentare ipoteticamente l’impatto del disease mongering sul fatturato delle Big Pharma.
Il grafico mostra l’andamento del fatturato delle Big Pharma nel periodo dal 2000 al 2020, con e senza l’influenza del Disease Mongering. Si può osservare che il fatturato delle aziende farmaceutiche che hanno praticato il Disease Mongering è cresciuto significativamente di più rispetto a quello delle aziende che non lo hanno fatto.
Fatturato senza Disease Mongering: Questo scenario mostra una crescita graduale e costante del fatturato, passando da 100 miliardi di dollari nel 2000 a 140 miliardi di dollari nel 2020.
Fatturato con disease mongering: In questo caso, il fatturato aumenta in maniera molto più rapida, partendo da 100 miliardi di dollari nel 2000 e raggiungendo i 250 miliardi di dollari nel 2020.
Questo suggerisce che il Disease Mongering ha avuto un impatto notevole sull’incremento dei ricavi delle aziende farmaceutiche, grazie alla promozione eccessiva delle malattie e alla medicalizzazione di condizioni normali.
Serve una Nuova Consapevolezza
Tuttavia, puntare il dito senza assumersi la responsabilità delle proprie azioni sarebbe un errore. Come riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 41 milioni di decessi ogni anno sono causati da fumo, obesità e sedentarietà, che sono anche alla base di uno stile di vita promosso dalle stesse multinazionali che da una parte promuovere un’alimentazione ricca di zuccheri e da una parte tamponano le conseguenze con farmaci che non risolvono ma che hanno lo scopo di creare clienti
Conclusioni
Dobbiamo alzare il nostro livello di consapevolezza. Nonostante i promettenti sviluppi della medicina di precisione e funzionale, le terapie “one-size-fits-all” continuano ad essere presentate come l’unica soluzione, dimenticando le cause profonde della debolezza del nostro sistema immunitario e aumentando i profitti delle case farmaceutiche. Henry Gadsden lo profetizzò quasi cinquanta anni fa. È realtà oggi. Presa questa cosapevolezza l’unica via e l’aggregazione spontanea in comitati di autodifesa dove il buon senso ci aiuti tramite scelte mirate a vivere uno stile di vita sano equilibrato, fuggendo da una strumentalizzazione che ci vuole eterni schiavi consumatori.
6
Note
6
Policy Maker è una figura o un ente che ha la responsabilità di creare, formulare e implementare politiche pubbliche e normative. Questo termine può riferirsi a individui, come politici e legislatori, oppure a gruppi o istituzioni, come ministeri, agenzie governative o enti regolatori. I policymaker giocano un ruolo cruciale nel definire le regole e le direttive che influenzano vari settori della società, inclusi l’economia, la sanità, l’istruzione, l’ambiente e altro ancora. Torna su
6
FDA (Food and Drug Administration) è l’agenzia governativa degli Stati Uniti responsabile della regolamentazione e supervisione della sicurezza e dell’efficacia di alimenti, farmaci, prodotti biologici, dispositivi medici, cosmetici e prodotti del tabacco. Fa parte del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti. Torna su
6
L’EMA, o European Medicines Agency (Agenzia Europea per i Medicinali), è l’agenzia dell’Unione Europea responsabile della valutazione scientifica, della supervisione e del monitoraggio della sicurezza dei medicinali nell’UE. La sua sede centrale è ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. L’EMA gioca un ruolo cruciale nel garantire che i medicinali per uso umano e veterinario siano sicuri, efficaci e di alta qualità per i cittadini europei. Torna su
6
Evergreening è una strategia utilizzata dalle aziende farmaceutiche per estendere artificialmente la durata dei brevetti sui farmaci, mantenendo il loro monopolio sul mercato e ritardando la concorrenza dei farmaci generici. Questo viene fatto attraverso diverse pratiche che, pur essendo legali, sono spesso considerate eticamente discutibili perché possono limitare l’accesso a farmaci più economici per i pazienti. Torna su
6
Pay-for-delay è una pratica nel settore farmaceutico in cui una casa farmaceutica detentrice del brevetto di un farmaco paga un’azienda produttrice di farmaci generici per ritardare l’immissione sul mercato della versione generica del farmaco. Questa pratica consente alla casa farmaceutica detentrice del brevetto di mantenere il proprio monopolio sul mercato più a lungo, impedendo ai consumatori di accedere a versioni più economiche del farmaco. Torna su
One-size-fits-all (tradotto letteralmente “una taglia unica per tutti”) si riferisce a un approccio o soluzione che è progettata per essere adatta a tutte le persone o situazioni, senza tener conto delle differenze individuali. Questo concetto può essere applicato in vari contesti, tra cui la moda, l’educazione, la tecnologia e la medicina. Torna su