In Italia, il mercato della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) è dominato da alcuni principali attori, secondo l’Osservatorio di Mediobanca e altri studi recenti, Conad detiene la maggiore quota di mercato con circa il 15%.
Seguono Selex con il 14,5% e Coop con il 12,3%. Esselunga, Eurospin e Lidl sono altri operatori significativi, con Eurospin che domina il segmento dei discount con una quota del 31%.
Nel 2022 l’import di prodotti ortofrutticoli in Italia ha superato l’export (3,7 milioni di tonnellate contro 3,5). In termini di valore, l’import è cresciuto del 9% (4,5 miliardi di euro).
Questa tendenza ha molte conseguenze negative, tra cui perdita di posti di lavoro nelle aziende italiane, inquinamento dovuto ai trasporti internazionali con catena del freddo.
Vi è inoltre una riduzione della sicurezza e della qualità dei cibi (prodotti in paesi con regolamentazione meno severa), perdita del patrimonio agricolo ed enogastronomico italiano.
Fra le cause, troviamo le politiche aggressive delle grandi catene di distribuzione (GDO), l’azione di lobbying delle multinazionali agroalimentari per promuovere i regolamenti UE e trattati come il TTIP.
Tutte misure che mirano a rimuovere le barriere commerciali dei tradizionali paesi produttori agroalimentari come l’Italia.
Possiamo contrastare questa tendenza preferendo i prodotti italiani di piccoli produttori locali e le GDO di tipo cooperativo con forti legami sul territorio.
Ortofrutta: secondo i dati Istat, nel 2022, in Italia, l’import sorpassa l’export – Alimentando